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Editoriale -  febbraio 1999

di Giorgio Bordin

Cari amici e lettori,

alla fine dello scorso anno, in tre scuole materne in madrelingua italiana della provincia, ha preso il via la sperimentazione dell’insegnamento del tedesco lingua due, su iniziativa dell’Ente pubblico.

"Era ora!", ha esclamato qualcuno. Altri invece, riferendosi al carattere ristretto della sperimentazione, hanno osservato che "la montagna aveva partorito un topolino".

Noi esprimiamo invece soddisfazione per questo evento. Pur nella sua portata limitata, esso costituisce senza dubbio un passo importante verso un più moderno e precoce insegnamento/apprendimento del tedesco.

Non è ovviamente possibile dare già ora giudizi nel merito di questa sperimentazione (ci riserviamo di farlo al momento opportuno). Ci siano consentite però alcune osservazioni. Primo: ci risulta che le famiglie dei bambini delle materne prescelte siano state informate di questa iniziativa a cose praticamente fatte, senza quindi venire realmente coinvolte nella fase della sua preparazione. Peccato, perché la famiglia è fondamentale per il rafforzamento della motivazione all’apprendimento, di cui deve diventare elemento attivo e convinto. Secondo: non si sono tenute in nessun conto le esperienze accumulate in anni e anni di corsi di tedesco alle materne con il metodo dell’immersione linguistica, organizzati dall’Associazione Genitori per il bilinguismo, né i suggerimenti del proprio consulente scientifico. Non solo: abbiamo potuto sentire la Sovrintendente dichiarare in TV, a proposito della sperimentazione pubblica, che "finalmente sarebbero partiti corsi basati su criteri scientifici, rispettosi della psicologia del bambino, tenuti da docenti qualificati e ben preparati e in orari più adatti di quello di accoglienza". Dissentiamo profondamente sul "finalmente". La Dott.ssa Rauzi sa perfettamente che i corsi di tedesco gestiti dall’Associazione Genitori per il bilinguismo si sono sempre basati su criteri e metodi scientifici innovativi, sperimentati con successo da anni in varie parti del mondo, rispettosissimi della psicologia del bambino e del contesto socio-culturale e familiare da cui proviene, sono stati e sono ancora tenuti da docenti di pluriennale esperienza preparati ad hoc da un esperto in materia di fama internazionale, il Prof. Josep Maria Artigal di Barcellona. Tutto ciò è documentato e non solo affermato. Certo, i corsi dell’Associazione sono tenuti nell’orario di accoglienza e a volte in locali di fortuna, ma di ciò dobbiamo ringraziare ancora una volta l’Ente pubblico. Comunque è assodato che i corsi dell’Associazione genitori per il bilinguismo hanno preparato il terreno per la sperimentazione pubblica che probabilmente senza il loro esempio e le pressioni delle famiglie non sarebbero mai partiti.

Senza rancori e al di là delle polemiche, ci auguriamo che la sperimentazione pubblica dell’insegnamento del tedesco si trasformi al più presto, per tutti i bambini dai tre ai sei anni, in parte integrante dei programmi della scuola materna italiana in Alto Adige. Nel frattempo auguriamo a tutti coloro che a qualche titolo vi sono coinvolti, insegnanti, bambini, genitori e operatori della pubblica amministrazione un proficuo lavoro.

Giorgio Bordin


GENITORI info ELTERN, periodico informativo dell’Associazione Genitori per il Bilinguismo. Registrazione Tribunale di Bolzano del 21.5.1998. Direttore responsabile Giorgio Bordin. Sede della direzione: S. Giacomo di Laives, via Maso Hilber n. 9. Proprietario ed editore: Associazione Genitori per il Bilinguismo, Bolzano, via Bergamo 11.
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