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BOLZANO  
sabato 28 ottobre 2000  
   
Nuova autonomia, il decreto è pronto
Bressa attende la firma di Amato per aprire il tavolo di confronto
Incontro informale del sottosegretario in città con Convivia ed altri «ribelli»

di Paolo Cagnan

BOLZANO. Il decreto per la costituzione di un tavolo di confronto sui problemi dell'autonomia altoatesina è già stato predisposto. Il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa attende ora la firma del presidente del consiglio Giuliano Amato e nel frattempo preferisce non fare previsioni: «Devo ancora parlarne al presidente, sino a quando non lo avrò fatto non ha senso fornire anticipazioni». I dettagli dell'operazione, insomma, costituiscono ancora materia di trattativa.
Molti si chiedono chi entrerà a fare parte della commissione, chi sarà chiamato nel ruolo di consulente e chi sarà invece semplicemente sentito come esterno. L'onorevole Bressa liquida la raffica di quesiti con un "no comment": «La composizione è ancora tutta da vedere».
Ciò che invece sembra certo, nelle intenzioni del braccio destro del ministro Loiero, è la volontà di stringere i tempi. Alle preoccupazioni di chi sottolinea come la fine legislatura non sia poi così lontana, da Roma Bressa risponde così: «I lavori del tavolo dovrebbero comunque essere conclusi prima della chiusura di legislatura».
Una rapidità che giunge come positiva sorpresa per quanti temevano che il «tavolo» potesse essere sacrificato sull'altare della campagna elettorale già iniziata, ma anche una rapidità che rilancia, in un certo senso, i sospetti dell'onorevole Frattini circa le «passeggiatine pre-elettorali» di Bressa in Alto Adige. Il sottosegretario era effettivamente a Bolzano anche l'altra sera, per un incontro informale con i rappresentanti dell'associazione Convivia. In quell'occasione, secondo alcuni dei presenti - Bressa non ha voluto fare dichiarazioni a proposito - il sottosegretario si sarebbe detto sorpreso e contrariato per gli attacchi di Frattini, sostenendo che il suo incarico istituzionale non ha né deve avere nulla a che fare con una sua eventuale candidatura. Secondo alcuni avrebbe smentito la possibilità di presentarsi per il centrosinistra in uno dei collegi dell'Alto Adige, secondo altri avrebbe solo"precisato".
Accompagnato dall'onorevole Boato, Bressa ha ascoltato per due ore abbondanti, in un albergo del centro di Bolzano, non solo i rappresentanti di Convivia (Franco Kettmeir, Edi Rabini, Giorgio Delle Donne, Alberto Pasquali e Sigrid Pernthaler) ma anche alcuni esponenti del mondo accademico, forense e della società civile che spesso, in passato, si sono occupati dei problemi dei mistilingui: don Paolo Renner, teologo e presidente dell'Istituto di scienze religiose; Guido Denicolò, avvocato dello Stato; Siegfried Baur, sudtirolese docente universitario di Pedagogia interculturale a Klagenfurt ed i ricercatori dell'Accademia Europea Francesco Palermo e Jens Woelk.
L'incontro pare sia stato molto soddisfacente per tutti. Al sottosegretario è stato fornito un quadro molto completo delle «gabbie etniche», le dichiarazioni di comodo, le obiezioni di coscienza, le fonti giuridiche, le proposte dell'associazione e il disegno di legge Boato/Frattini.
«Gli abbiamo presentato, ritengo con argomentazioni profonde e convincenti - spiega il presidente dell'associazione Convivia, Kettmeir - l'opportunità di porre mano al censimento. I tempi sono ormai maturi».

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