Un cervello e più lingue

Cordula Nitsch, medico e docente di anatomia all’ Università di Basel, specialista di neuroanatomia funzionale, ha illustrato come funziona il cervello dal punto di vista della acquisizione di più lingue nell’ambito della conferenza pubblica “Ein Gehirn und mehrere Sprachen:wie funktioniert das?”. La conferenza à stata organizzata della Libera Università di Bolzano e si è tenuta a Bolzano il 14 marzo 2006.

Cordula Nitsch, che fa parte dello staff del Centro di ricerca lingue della stessa Università di Bolzano, ha lavorato al progetto multidisciplinare “Multilingualbrain” , una ricerca dettagliata sulle basi neuronali che consentono al cervello di processare le lingue. Multilingualbrain ha il pregio di avere sempre cercato di collegare i risultati delle neuroscienze con quelli della ricerca linguistica.

Ma come può essere raffigurato un cervello multilingue? Le immagini che Cordula Nitsch ha proposto per illustrare come si attivano le aree del cervello multilingue sono quelle colorate in rosso e arancione:

lingua 1    Attivazione di L2    Attivazione di L3
Attivazione L1        Attivazione L2        Attivazione L3

I risultati delle indagini mostrano poi, ha spiegato Cordula Nitsch, che nei parlanti plurilingui precoci le aree di attivazione delle zone deputate nel cervello a processare le lingue si sovrappongono molto piu’ che nei parlanti plurilingui tardivi.

Sembra essere un bel vantaggio per chi impara più lingue fin da molto piccolo.
Anche se questo non è il solo parametro su cui concentrarsi: Cordula Nitsch ha spiegato che il focus della ricerca è sul modo di acquisizione delle lingue, spontaneo o scolastico, simultaneo o successivo.

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